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Cosa sono le commuter bike?

Più che un modello di bicicletta, un’esigenza ed un motivo di utilizzo.

Sarebbe molto facile risolvere questa domanda. Basterebbe aprire il traduttore di Google ed inserire il termine per scoprire che commuting = pendolarismo. L’articolo potrebbe anche chiudersi qui.

In realtà è importante approfondire il tutto perché il fenomeno del bike to work è sempre più diffuso, utilizzato e in alcuni casi anche incentivato; abbiamo già accennato alla forte crescita dei ciclisti urbani, ma sono altrettanto in crescita quelli che utilizzano la bicicletta anche per arrivare dai paesi limitrofi alle aree urbane o chi la utilizza per sostituire i tratti percorsi dai mezzi cittadini, magari caricando il proprio mezzo su treni predisposti al trasporto.


A questo punto la domanda è: come scegliere la commuter bike giusta?

I criteri di scelta variano in base a diversi fattori, come la distanza da percorrere, il tipo di strada e la
frequenza di utilizzo, cui corrispondono di volta in volta i modelli (come citybike, ibride o gravel) e
le modalità (muscolare, elettrica) più diversi.
In generale possiamo però dire che, dovendo compiere quasi quotidianamente un percorso
abbastanza lungo e faticoso, occorre considerare sempre e comunque la leggerezza dei componenti
e la loro maneggevolezza.

N.B.: per la complessità e l’approfondimento che meriterebbero i modelli elettrici, abbiamo deciso di approfondire per ora solo quelli muscolari.


Il telaio

Nello specifico, un telaio in alluminio è perfetto per i pendolari che viaggiano su manti stradali in condizioni più o meno buone, mentre uno in carbonio si adatta di più agli sportivi e alla reattività che ricercano nel mezzo, per poter coprire lunghe distanze.
Non scartiamo a prescindere l’acciaio, anche se risulterebbe il più pesante tra i tre. Possiamo tenerlo in considerazione per biciclette molto essenziali come le fixed, dove possiamo risparmiare peso dai pochi e minimi componenti di cui sono equipaggiate e optando per cerchi in carbonio o in alluminio con profilo alto.


Il manubrio

Veniamo alla scelta del manubrio: piatto consente un controllo migliore e una frenata più agevole,
oltre ad un migliore campo visivo dato dalla posizione rialzata; un manubrio da strada più
stretto e inclinato invece, migliora l’aerodinamicità e la potenza rendendo più efficiente la forza impressa alla pedalata.
Valgono quindi un po’ tutte le tipologie in relazione all’approccio che avete. L’unico vero consiglio legato alla sicurezza è valutare se il percorso casa lavoro presenta tratti nel traffico in modo da evitare manubri stile MTB o comunque più larghi della media; ad un ingombro maggiore corrisponde una maggiore possibilità di entrate in contatto con altri mezzi in movimento.


La forcella

A meno che non dobbiate fare downhill durante gli spostamenti (ma potrebbe anche essere), escluderemmo a prescindere una forcella ammortizzata. Le altre variano un po’ in relazione al tipo di bicicletta; evitate magari soluzioni troppo specifiche e vincolanti in modo da poter cambiare e variare all’occorrenza dimensioni e spessore di cerchi e copertoni.


I freni

Ormai anche i modelli più basic sono provvisti di un buon impianto frenante e quindi superfluo andare ad individuare categorie, marche e modelli specifiche di freni.
Chiaro che l’opzione a disco risulta molto più performante, e purtroppo più onerosa, rispetto ai classici freni a tamburo, ed è quindi più raro trovarli nell’equipaggiamento base di una normale citybike.


Modelli specifici

Giusto per dare alcune informazioni in più direttamente su modelli molto precisi e potenzialmente molto funzionali.

Bicicletta pieghevole o foldable: ideale se dovete caricarla in macchina per parte del tragitto oppure su treni e mezzi pubblici.

Bicicletta gravel: un’opzione da non escludere se il percorso è un mix di asfalto, salita e alcuni tratti su fondi offroad (ghiaia o terra). Montate magari un manubrio comodo e non troppo sportivo.

Biciclette ibride/all terrain: sono sostanzialmente dei “Frankenstein” decisamente comodi perché ,con piccoli cambiamenti, possono adattarsi bene a situazioni differenti, che cambiano magari nel tempo.

Biciclette touring: comode se dovete spostare anche dell’attrezzatura perché hanno già un telaio e degli accessori predisposti per l’aggancio di borse tecniche di trasporto.


Il consiglio finale

I parafanghi! Perché lo scroscio è sempre dietro l’angolo.
Se la bicicletta li monta già, bene; se non li ha, fateli montare. Se non li ha e non può o non volete montarli per questioni estetico/pratiche, esistono in commercio dei modelli che possono essere montati in pochi secondi solo all’occorrenza. Non riparano però come quelli fissi.

Per quanto riguarda l’aspetto sicurezza, vi lasciamo alla nostra “Guida intergalattica per ciclisti in città”, molto esaustiva sul tema.

Ci sarebbe poi anche la questione abbigliamento, ma ne parleremo magari in un altro articolo.

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